“Ascoltate Guardando” è il nome del progetto di Photovoice – Fotografia Partecipativa ideato e promosso dalla Cooperativa Intervento Onlus e da PhotoReVoice, progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese, che ha visto come protagonisti ragazzi e ragazze, di tutte le età, di varie città d‘Italia. Photorevoice “le foto che parlano”, perchè ci vogliono oltre agli occhi che guardano anche le orecchie, la mente ed il cuore che ascoltano. Ci siamo immersi in questa nuova avventura, durata un anno, nel mondo delle immagini e dei loro significati, per mandare un messaggio di cambiamento e di speranza per un mondo migliore. Neppure la pandemia ci ha fermati. Alessandro, Alessia, Alvise, Andrea, Arianna, Barbara, Flavio, Giacomo, Giovanni, Giulia e Samuel, ragazzi diversamente abili, si sono espressi con le proprie capacità, emozioni e pensieri, sostenuti da 4 operatori, Anna (Terapista della Neuro-Psicomotricità), Elisa (Fotografa), Marta (Facilitatrice alla Comunicazione) e Stefania (esperta del metodo Photovoice). Photovoice – fotografia partecipata, è un metodo che combina la fotografia alla narrazione scritta e che permette alle persone di esprimere il proprio punto di vista, concettualizzando e documentando la loro vita ed il loro pensiero, che solo loro possono realmente conoscere. Un’esperienza nuova in cui potersi esprimere liberamente, superando i limiti imposti dalla patologia, non solo eseguendo ma anche progettando il percorso, per arrivare ad un prodotto finale in grado di trasmettere un messaggio alla comunità, con l’esposizione delle opere in una mostra. In questo percorso i ragazzi sono diventati attori della propria vita affrontando scelte, confronto e discussione con gli altri in un lavoro di gruppo, hanno espresso la propria creatività, hanno raccontato il loro mondo interiore di pensieri, vissuti, emozioni con strumenti che non siano solo verbali. Attraverso le loro opere possono far sentire la loro voce, essere di aiuto agli altri e poter contare nella società, contribuendo a creare una cultura diversa sulla disabilità, come persone non solo bisognose di sostegno ma capaci di dare molto. Ecco alcune parole dei partecipanti:” è troppo bello il programma”, “sono pronta a tuffarmi in questa avventura”, “sento la bellezza dell’incontro”, ”sto pensando a far volare la mente”, ”è bella la pluralità dei linguaggi”, ”è bello interagire con voi”, ”amo pensare foto di sintonia di sentire”, ”è bello l’incontro come antidoto all’isolamento”, ”è bello avere un gruppo, abbiamo persone da tutta Italia”. Ed i temi scelti: Libertà, amore, silenzi, solitudine, volare, volontà, arte, amicizia, città, film, animali e profondità delle cose. Dopo aver scelto i temi da sviluppare, ognuno ha pensato a come realizzarli per far arrivare il proprio messaggio. Sono state scattate le foto, si è lavorato a computer per la post-produzione, sono stati scelti i titoli e scritte le didascalie per spiegare, ognuno con le proprie parole, il concetto. Tuffatevi nell’ esperienza.