Al di là delle caratteristiche proprie o legate al tipo di patologia, di qualsiasi natura essa sia
(genetica, metabolica, sindromica, come esito di danno neurologico) ogni persona è un individuo unico ed irrepetibile, con le sue difficoltà e le sue capacità, le sue emozioni ed i suoi desideri.
Il progetto di intervento deve essere sempre condiviso con la persona, la sua famiglia e con le persone che se ne occupano nei vari ambiti di inserimento sociale.
Un progetto abilitativo-educativo deve:
- essere individualizzato, costruito sui bisogni, interessi e desideri e deve tener conto di tutti gli aspetti dello sviluppo e della crescita personale;
- tener conto degli aspetti clinici, dei bisogni abilitativi (motori e psicomotori, visivi, per il linguaggio), e occuparsi anche dello sviluppo cognitivo, dei percorsi educativi e di apprendimento, del potenziamento delle autonomie;
- trovare strategie ed ausili compensativi ed adottare sistemi di comunicazione alternativa quando necessario;
- prevedere la ricerca di ambiti di interesse e soddisfazione nello sport, nella danza, nella pittura o qualsiasi altra forma artistica, nella cultura;
- ricercare ambiti e promuovere attività per la socializzazione e la relazione;
- accompagnare la persona e la famiglia durante il percorso e al bisogno offrire un sostegno emotivo-psicologico.