“Molte persone con disabilità presentano una difficoltà nella comunicazione (gestuale e/o orale)
con assenza o limitazione nel linguaggio verbale.
La possibilità di migliorare le abilità di comunicazione rappresenta una variabile
fondamentale per migliorare la qualità della vita.”
(Cafiero)
La Comunicazione Facilitata è una tecnica di comunicazione alternativa che permette a persone con assenza o limitazione del linguaggio verbale orale di poter comunicare ed esprimere il proprio pensiero attraverso il linguaggio scritto con l’aiuto di una facilitazione.
La Cooperativa Intervento ha organizzato il primo Seminario sulla Comunicazione Facilitata ed ha iniziato ad utilizzarla nel 1995 e da allora, grazie a questa tecnica, centinaia di persone la utilizzano con successo, anche se non senza difficoltà.
I vantaggi di questa tecnica sono il fatto che utilizzi un linguaggio condivisibile con tutti e che permetta di esprimere pienamente il contenuto del proprio pensiero, in tutte le sue forme.
Utilizzando la Comunicazione Facilitata le persone possono dimostrare le proprie competenze e conoscenze, che diversamente non possono esprimere, e, per esempio, seguire percorsi scolastici che portano all’ottenimento di un diploma e poter avere accesso anche all’Università.
Una comunicazione aumentativa e alternativa comprende l’insieme di strategie, metodologie, tecniche, che possono essere supportate anche da strumenti tecnologici, finalizzate ad “aumentare” le abilità di comunicazione verbale già presenti o a introdurre modalità “alternative” al linguaggio, dove questo non sia sufficientemente o per niente sviluppato.
La Comunicazione Facilitata comprende una persona (facilitatore) che fornisce un supporto alla mano della persona diversamente abile (facilitato). Il facilitatore non guida la mano del facilitato nella scelta, ma piuttosto stabilizza e rallenta il movimento della persona che si accinge a compiere una scelta. Il punto di facilitazione inizialmente può essere mano su mano e poi via via si allontana, fino ad arrivare, quando possibile, alla sola presenza del facilitatore).
Tale strategia non consiste solo in un supporto fisico ma anche nello stabilire una relazione privilegiata di reciproca fiducia e sintonia e nell’utilizzare momenti di attenzione condivisa.
I risvolti nella qualità della vita sono una possibilità di scelta molto più ampia, il poter esprimere pensieri, opinioni, stati d’animo, sentimenti, desideri ….
Una possibilità di comunicazione più ampia porta ad un maggior benessere della persona, facilita le relazioni sociali portando ad una vera inclusione, conferendole dignità e rispetto maggiore da parte della società.
Tutto questo può attenuare o eliminare atteggiamenti di rabbia, aggressività e isolamento.
Anna, che utilizza la comunicazione Facilitata scrive:
“La mia vita e quella della mia famiglia sono cambiate da quando
abbiamo scoperto la cf.
Direi di essere rinata, mi ha dato la vita come persona pensante e per
loro ho smesso di essere un vegetale.”
Abbiamo già visto come la Comunicazione Facilitata presenta spesso molteplici benefici, su diversi fronti. I facilitati migliorano le loro competenze circa i tempi di attenzione sostenuta, la complessità e la qualità della comunicazione, il controllo del gesto e dello sguardo. In alcune situazioni dove il linguaggio verbale è presente ma limitato e disorganizzato si notano dei miglioramenti anche nellʼutilizzo maggiore e più efficace del linguaggio orale.
Risulta invece difficile per alcuni diminuire la facilitazione ed alzare il punto di facilitazione, tuttavia in molti casi questo viene impedito da importanti disturbi motori. In tutti i casi si osserva una maggiore strutturazione del mondo interiore della persona, la possibilità di poter esprimere pensieri, opinioni, emozioni implica una miglior qualità della vita, una maggiore possibilità di cambiamento.