Sarà sempre così?
I sintomi sono presenti nella prima infanzia, ma potrebbero anche diventare più manifesti quando le richieste dell’ambiente superano i limiti delle capacità di sopportazione del sovraccarico sensoriale della persona.
Si possono manifestare solo alcuni o pochi o tantissimi sintomi … ma…
“è più una questione del grado di presenza più che di presenza o assenza nelle persone”
(Temple Grandin)
“Da bambino a bambino, l’ipersensibilità sensoriale è molto variabile. Può andare da
leggera (lieve ansia quando l’ambiente è troppo rumoroso, troppo luminoso, o troppo caotico)
a severa, con un individuo che urla e fa le bizze ogni volta che entra in un grande supermercato”
(Temple Grandin)
La presenza dei sintomi è solo espressione di forte disagio senso-percettivo e non ha nulla a che fare con le potenzialità o gli aspetti intellettivi, anzi a volte ipersensibilità importanti e modo diverso di funzionare possono nascondere grandi talenti…
I disturbi senso – percettivi hanno una presentazione molto variabile a seconda dell’età, della severità dell’alterazione, dell’intervento svolto e del supporto sociale.
Sappiamo che un’accentuata percezione sensoriale è presente in maniera maggiore nell´infanzia e diminuisce gradualmente durante l’adolescenza.
Possono rimanere caratteristiche permanenti per alcuni adulti, specialmente nelle donne.
Si può fare qualcosa?
“ Imparare come funzionano i sensi di ogni singola persona autistica è una chiave cruciale
per comprendere quella persona”
(O’Neill )
” Mi chiedo spesso: se avessi avuto una stimolazione tattile da bambina, sarei stata meno “iper” da adulta? “
“Alcuni bambini autistici iperattivi che si muovono tutto il tempo saranno spesso piu’ calmi se indosseranno una veste propriocettiva. La pressione esercitata dal vestito permette di calmare il sistema nervoso. La pressione mi calmava molto. Per avere migliori risultati, la veste dovrà essere indossata per venti minuti, e poi tolta per qualche minuto. Questo impedirà al sistema nervoso di adattarsi.”
( Temple Grandin )
L’ottica è quella di migliorare il processo mediante il quale le informazioni sensoriali vengono processate ed integrate, per favorire la comprensione di specifiche situazioni quotidiane vissute con difficoltà.
Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Autism and Developmental Disorder supporta l’efficacia di trattamenti basati sull’integrazione sensoriale nel migliorare la comprensione delle situazioni e dei contesti in cui vivono i soggetti con autismo.
Non si finisce mai di imparare!
Temple Grandin parla di sé affermando che è stato l’intervento precoce ad averla aiutata a superare il suo handicap.
Certamente gli interventi precoci sono più efficaci ma questa non è una scusa per non fare nulla con l’adulto.
Durante la crescita e attraverso l’insegnamento è importante ricercare e modificare i fattori ambientali che possono contribuire ad iniziare e a mantenere il comportamento, ma al contempo è necessario aumentare la capacità di autoregolazione ed adattamento della persona.
…a presto, con il prossimo articolo continueremo a trattare questo tema!